La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità in materia di previdenza complementare, che si riflettono positivamente sui lavoratori italiani, offrendo loro la possibilità di accedere alla pensione anticipata in modo più flessibile e vantaggioso. L’entrata in vigore delle nuove disposizioni sul rapporto tra previdenza pubblica e complementare rappresenta una vera e propria opportunità per chi intende anticipare l’uscita dal mercato del lavoro.
L’integrazione tra previdenza pubblica e complementare
La principale novità introdotta dalla Legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre riguarda la possibilità di cumulare i contributi versati nella previdenza complementare con quelli della previdenza pubblica, ai fini del raggiungimento dell’importo necessario per accedere alla pensione anticipata.
A partire dall’anno in corso, infatti, un lavoratore che abbia accumulato un montante sufficiente di contributi attraverso la previdenza complementare potrà accedere alla pensione anticipata a partire dai 64 anni, anche se non ha raggiunto il requisito minimo previsto con la sola previdenza pubblica.
La possibilità di cumulare i contributi rappresenta un vantaggio significativo per chi non sarebbe riuscito a soddisfare i requisiti della previdenza pubblica, ma ha investito in un fondo pensione.
Tuttavia, per potersi avvalere di quanto previsto dalla Legge di Bilancio, il lavoratore dovrà soddisfare alcuni requisiti. È necessario:
- Avere almeno 64 anni di età.
- Avere almeno 25 anni di contributi (questo requisito aumenterà a 30 anni dal 2030).
- Appartenere al regime contributivo puro, cioè essere iscritto alla previdenza pubblica dal 1° gennaio 1996.
- Raggiungere una pensione pari a almeno tre volte il trattamento minimo per gli uomini, 2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due o più figli.
Per coloro che non aderiscono alla previdenza complementare, i requisiti per la pensione anticipata rimarranno invariati, secondo la normativa della Legge Fornero: 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
L’Influenza della previdenza complementare sulle scelte di pensionamento
Con l’introduzione di queste nuove disposizioni, la previdenza complementare diventa ancora più centrale nelle strategie di risparmio e d’investimento dei lavoratori, rispondendo a un contesto che vede l’Italia confrontarsi con un invecchiamento della popolazione e un sistema pensionistico pubblico in difficoltà.
La previdenza complementare, infatti, si basa sul principio della capitalizzazione individuale: ogni contributo versato appartiene al singolo lavoratore e viene investito per costruire la sua pensione futura, offrendo una maggiore stabilità rispetto al sistema pensionistico pubblico, sempre più sotto pressione per via del cosiddetto “inverno demografico”.
Gli enti previdenziali saranno tenuti a fornire agli iscritti una proiezione certificata dell’effettivo valore della rendita mensile, per consentire a ogni lavoratore di fare scelte consapevoli e pianificare in modo più preciso la propria pensione futura.
Adesione a Fondo PreviAmbiente: un passo verso un futuro previdenziale più solido
PreviAmbiente, in quanto fondo pensione negoziale delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato dell’Igiene Ambientale e dei Settori affini, si impegna quotidianamente nella costruzione del futuro previdenziale dei lavoratori.
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