Comunicato del Fondo sulla gestione finanziaria

previambiente-comparti-aggiornati-ottobre-2022

Cari Aderenti,

la prima metà del 2022 è da annoverare tra i peggiori semestri dei mercati finanziari a livello mondiale a causa di una serie di fattori quali la crisi energetica, dovuta al conflitto Russo-Ucraino, e il conseguente rialzo del tasso di inflazione.

Questa situazione ha provocato un calo dei mercati azionari, a cui si è aggiunto un ribasso dei mercati obbligazionari, a causa dell’aumento dei tassi di interesse deciso dalle Banche Centrali.

Forti oscillazioni dei mercati finanziari hanno già investito il nostro Fondo Pensione che, grazie a una politica di investimento diversificata e costruita per minimizzare gli impatti di tali situazioni, ha sempre attenuato le potenziali perdite ed è riuscito a recuperare nell’orizzonte temporale di investimento.

Svolgendo lo sguardo alla storia, dal 1928 ad oggi l’indice del mercato azionario di riferimento internazionale, il mercato USA, ha registrato una performance media annua del 6%.

A partire dal marzo del 2009, punto di massimo crollo dei mercati in seguito allo scoppio della grande crisi finanziaria, l’indice del mercato ha registrato, fino al luglio di quest’anno, un rialzo medio annuo del 13,2%.

In altri termini, la “pazienza” dell’investitore, dell’aderente nel nostro caso, è remunerativa.

Questa regola di “buon senso” è fondata su un dato di fatto: gran parte dei rendimenti del mercato, anche in lunghi periodi di tempo, sono determinati da un limitato numero di giorni di mercato.

Dal 1928 a oggi, senza i migliori 40 giorni di mercato il rendimento per un investitore sarebbe sceso dal 6% annuo al 2,4%: cioè, disinvestendo anche solo per pochi giorni si sarebbe rischiato di compromettere il risultato finale.

Pertanto, cosa intendiamo per “pazienza” dell’aderente? Non si tratta di un’attesa indefinita ma è un orizzonte temporale che dipende dal profilo di rischio dell’investitore. Nel caso del comparto Bilanciato l’orizzonte temporale di investimento è definito nell’intervallo di 5-10 anni: le eventuali perdite possono anche superare il 10% annuo ma la diversificazione del portafoglio è in grado, nell’orizzonte temporale di investimento, di colmare, con elevata probabilità, le ipotetiche perdite e generare un guadagno.

Durante la grande crisi finanziaria del 2008, l’indice azionario globale ha segnato un crollo del 58% a fronte del ribasso del 12,5% del Comparto Bilanciato del Fondo. In due anni circa il Comparto ha neutralizzato tale perdita e, complessivamente, nel quinquennio (ottobre 2007-ottobre 2012) su cui è gravato il maggiore crollo dell’indice azionario del dopoguerra, ha comunque generato un rendimento netto totale del 10,5% (oltre il 2% medio per anno). 

In conclusione, l’obiettivo finanziario del Fondo Pensione è generare nel tempo un rendimento positivo.

Al momento, pertanto, la perdita è solamente teorica ma, in caso di smobilizzo della posizione o di variazione del comparto di investimento, la perdita diventerebbe effettiva

Al riguardo precisiamo che:

1) la risoluzione del rapporto di lavoro non comporta necessariamente di dover richiedere la liquidazione della propria posizione individuale ma si può continuare a mantenere la posizione investita nel Fondo Pensione ed esercitare il diritto al riscatto in un momento successivo;

2) una volta raggiunta l’età pensionabile, prevista nel regime obbligatorio di appartenenza, l’aderente può rinviare il momento di accedere alle prestazioni pensionistiche complementari, nel caso ritenga le condizioni di mercato non siano favorevoli per la liquidazione del capitale accumulato o per la sua conversione in rendita.

Il Presidente

Gianfranco Grandaliano